Commodore, più di Apple, ha inventato il personal computer
La storia è scritta dai vincitori e questo vale anche per la storia del PC
By: E. Bolognesi
Published: 12 September 2017, alle 16:02
Nel 1980 il Wall Street Journal pubblica un'intervista a Steve Jobs dove lui dichiara candidamente: "quando inventammo il personal computer...". Nell'occhiello il giornalista ribadisce: "Steve Jobs inventò il primo personal computer nel 1976 con il suo socio Steve Wozniak".
L'intervista di per sé non è rimasta nella storia, ma potrebbe aver dato il via ad un mito che ancora oggi è più vivo che mai.
Molte fonti raccontano una storia affascinante di due ragazzi, Steve Wozniak e Steve Jobs, che inventano il personal computer (l'Apple I) nel loro garage. Un certo Mike Markkula decise di finanziarli, dando vita alla Apple Computers. Questo rese possibile la creazione dell'Apple II, un computer leggendario, che si dice abbia dominato gli anni '80, rendendo ricca la Apple e permettendo alla fine a Jobs di creare il Macintosh. Nell'immaginario collettivo il 1984 è l'anno del lancio del Macintosh, caratterizzato dal famoso spot che andò in onda durante il Super Bowl.
Sappiamo come va avanti la storia, ma per ora focalizziamoci su questa primi anni. Si direbbe la storia di una lotta epica tra due startup che hanno cambiato il mondo, senza altri protagonisti. E' così che è andata veramente? Di sicuro posso dire che non è così che ricordo gli anni '80. I miei genitori mi comprarono il primo computer nel 1983 ed era un Commodore Vic-20. Ricordo ancora che giravano in TV diversi spot televisivi, nonché pubblicità su carta stampata, che promuovevano l'home computer della Commodore. In quegli anni nelle edicole si trovavano moltissime riviste dedicate ai computer, spesso con "listati" o cassette per Vic-20 e in seguito Commodore 64. Si parlava spesso anche di ZX Spectrum, Texas Instrument, Oric, SEGA.
Ma soprattutto ricordo che ad un certo punto tutti i miei amici avevano un computer Commodore di qualche tipo. In quegli anni Whatsapp non esisteva, bisognava vedersi di persona per socializzare. Ogni pomeriggio ero a casa di qualcuno e vantarsi dei nuovi giochi era all'ordine del giorno. Ricordo molti Commodore 64, ma anche Vic-20, Commodore 128 (che poi comprai anch'io), il Commodore 16 e lo strano Plus/4. Un collega di mio padre un giorno mi mostrò l'SX-64, una sorta di notebook. Un amico aveva uno ZX Spectrum, ma visto che non poteva scambiare i giochi con noi, alla fine convinse i suoi a passare al C64. Un compagno alle scuole medie aveva un MSX. Non ho mai conosciuto nessuno che avesse un Apple II (peccato).
Ovviamente l'Italia non è gli USA, Apple sicuramente era più popolare oltreoceano. Non ho mai pensato che la mia esperienza fosse statisticamente rilevante. Tuttavia quando anni dopo iniziai a leggere i vari articoli e libri sulla Apple, guardare film come I Pirati della Silicon Valley, mi sono chiesto se avessi vissuto in una realtà alternativa.
Il dubbio mi è rimasto finché non ho letto un libro che consiglio a tutti: Commodore, A Company on the Edge di Brian Bagnall. Dopo averlo letto mi sono messo a spulciare molte altre fonti ed è apparso molto chiaro che la vera storia del personal computer non è esattamente quella che molti pensano di sapere. A distanza di anni, siamo ancora influenzati dal famoso RFD (campo di distorsione della realtà) di Steve Jobs. L'articolo del WSJ del 1980 ne è un chiaro esempio.
Ho deciso quindi di ricapitolare qui un po' di fatti che molti -forse- ignorano.
1. La rivoluzione del personal computer iniziò nel 1975 con l'Altair
L'Altair 8080, creato da Ed Roberts e rilasciato nel 1975, è considerato da alcuni il primo personal computer. Sicuramente era il primo computer che non richiedeva un'intera stanza. Purtroppo non era molto user friendly. Non aveva schermo né tastiera, solo interruttori e luci lampeggianti. Non so se volete considerarlo il primo personal computer, però va detto che è grazie all'Altair se abbiamo la Microsoft: Bill Gates e Paul Allen iniziarono la loro carriera scrivendo un interprete BASIC per l'Altair.
2. Chuck Peddle e il chip 6502 hanno determinato la storia del computer
Il solito anno in cui fu rilasciato l'Altair, un ingegnere di nome Chuck Peddle, con il suo team alla MOS Technology, inventò un microprocessore chiamato 6502, più potente e più economico di quelli esistenti. Non era nato per essere una CPU, ma finì per segnare la storia del personal computer. Peddle non creò solo il chip, mise insieme anche un kit per appassionati (KIM-1) che permetteva la creazione di un computer, con tanto di mini tastiera, piccolo display led e interfaccia per le cassette. Immaginatevi un Rasperry PI o un Arduino ma negli anni '70. Il KIM-1 era molto più facile da usare di un Altair. MOS vendette circa 7000 esemplari.
Ora, indovinate chi fu uno dei primi ad adottare il 6502? Il nostro amico Steve Wozniak, che con il suo partner Steve Jobs, voleva utilizzarlo per creare il suo computer. La cosa buffa è che Chuck Peddle, informato del fatto che due ragazzi che stavano cercando di assemblare un computer usando il suo chip erano in difficoltà, andò di persona ad aiutarli.
Alla fine Wozniak e Jobs completarono il loro computer, che fu presentato nel 1976, ma fu un flop. Solo 200 esemplari venduti, contro i 7000 KIM-1.
3. Il Commodore PET fu il primo home computer
Nel 1976 la MOS fu acquisita dalla Commodore. Peddle ne approfittò per realizzare un suo sogno, un computer completo basato sul chip 6502. Naque così il Personal Electronic Transactor (PET), il primo computer "all-in-one" che includeva un monitor 9 pollici, una tastiera, il lettore di cassette e 4K di RAM. Bill Gates sviluppò su richiesta di Peddle una versione apposita del suo BASIC, ad esempio per gestire i famosi caratteri grafici (chiamati PETSCII).
Il concetto di computer tutto in uno, pronto all'uso, era rivoluzionario. Il PET era il computer più user-friendly mai creato fino a quel momento.
Più tardi, nel 1982 la rivista Byte riconobbe al PET il titolo di "primo personal computer". Questo farebbe di Chuck Peddle l'inventore del personal computer, ma lasciamo perdere i titoli.
4. L'Apple II era meno avanzato e meno usabile del PET
Il PET non fu l'unico computer ad uscire nel 1977. La Apple rilasciò l'Apple II, mentre Tandy (Radio Shack) fece uscire il TRS-80. Questi tre computer sono conosciuti anche come la "Trinità" del 1977. Due di questi erano basati sul chip 6502.
Anche se adesso l'Apple II è considerato un computer leggendario, quello del 1977 aveva diversi problemi. Non aveva caratteri minuscoli, non aveva tasti cursore, mancava l'uscita TV, non disponeva di un BASIC col supporto per la "virgola mobile" ed altro. Se pensate che almeno fosse più economico vi sbagliate. Apple lo vendeva a $1298, contro i $595 del PET, e il prezzo non includeva l'indispensabile monitor o il lettore di cassette. Non sorprende che dei 3 computer della trinità, l'Apple II fosse il meno venduto.
5. L'Apple II ebbe però il suo momento d'oro nel 1979-1981
Su una cosa Wozniak aveva ragione: i computer devono essere a colori. Fin da subito Woz aveva disegnato il suo Apple I in modo che supportasse i colori, perché sapeva che la gente ci avrebbe giocato. Nel 1979 la Commodore stava vendendo ancora il PET, che era in bianco e nero, mentre la Apple rilasciò l'Apple II+, una versione che correggeva molti dei problemi. Tra le novità c'era l'aggiunta del BASIC a virgola mobile scritto dalla Microsoft. Questo rese l'Apple II la scelta migliore per chi voleva scrivere videogames in quegli anni. Jordan Mechner, creatore di Prince of Persia, iniziò su questa piattaforma. Serie come Ultima, Might & Magic e Wizardry, sono tutte nate su Apple II.
6. Il Commodore Vic-20 fu il grande successo dei primi anni 80
Invece di creare un cosiddetto "Apple killer", influenzata dal successo della Sinclair, la Commodore decise di creare un computer di fascia bassa. Nacque così il Vic-20, un computer ancora basato sul 6502, ma dotato di audio e colori (grazie al nuovo chip VIC). Purtroppo aveva uno schermo di sole 22 colonne e soli 3.5K di RAM. Ancora non posso credere di averlo comprato, eppure fu un successo enorme. Il Vic-20 è stato il primo computer a vendere più di 1 milione di esemplari. Nel 1982 fu il computer dell'anno, con 800mila modelli venduti, facendo mangiare la polvere all'Apple II.
7. Il Commodore 64 è stato il computer più venduto di sempre
Il Commodore 64 è così importante che un giorno dovrò dedicargli un articolo intero. Per il momento basta dire che questo capolavoro ad 8-bit dominò la scena degli anni '80. Una memoria di 64K, capacità audio e video superiori, sprite multicolore (ideali per i giochi) e un prezzo imbattibile, lo hanno fatto entrare nel Guinness dei Primati come computer più venduto di tutti i tempi.
Il 1984, l'anno che per molti di noi, fan della Apple, è l'anno del lancio del Macintosh, è invece l'anno del Commodore 64. Il gioiellino Commodore riuscì a vendere 2.6 milioni di esemplari, più dell'IBM-PC e molto più dell'Apple II. Tutti gli altri concorrenti erano stati spazzati via. Tutto sommato non avevo vissuto in una realtà alternativa. Per il resto degli anni '80 il C64 continuò a vendere oltre 1mln di unità all'anno, superando i 12 milioni totali. La verità è che l'unica cosa che fu in grado di bloccare e ritardare l'inevitabile ascesa dell'IBM-PC fu il Commodore 64.
Come sappiamo poi i PC hanno preso il sopravvento, ma per tutti gli anni '80 il C64 continuò ad essere molto popolare e a vendere bene (anche dopo l'uscita dei computer a 16 bit).
Conclusione
Tutto ciò non cambia il fatto che Steve Wozniak fosse un brillante ingegnere e Steve Jobs un genio del marketing e il re del product design. Non è un caso se Apple è adesso una delle prime società al mondo mentre la Commodore è morta e sepolta. Ma questo non è un buon motivo per modificare la storia.
La Commodore ha giocato un ruolo determinante nel modo in cui sono nati e si sono evoluti i computer. La prossima volta che accendete il vostro PC o Mac, pensate al 6502, a Chuck Peddle, al PET o al Commodore 64.