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R.I.P. Chuck Peddle - Padre Fondatore degli Home Computer

By: E. Bolognesi
Published: 21 December 2019, alle 10:59

Una vera leggenda ci ha appena lasciato. Il 15 Dicembre 2019 se n'è andato Chuck Peddle, l'ingegnere che creò il chip 6502, il microprocessore che dette il via alla rivoluzione degli home computer. Ideò inoltre il KIM-1, il primo computer montato su una singola board, nonché il Commodore PET, il primo (o uno dei primi, a seconda delle opinioni) personal computer.

Chuck Peddle ci lascia alletà di 82 anni, il 15 Dicembre 2019
Chuck Peddle ci lascia all'età di 82 anni, il 15 Dicembre 2019

Nel 1973 Chuck Peddle lavorava alla Motorola, al completamento del microprocessore 6800, quando si rese conto che sarebbe stato in grado di crearne uno molto più economico. Calcolò che avrebbe potuto disegnare un chip che sarebbe costato soltanto $25, mentre il 6800 costava 200-300 dollari (al prezzo di oggi sarebbe intorno ai 1000 euro). Motorola non aveva nessun interesse a creare un microprocessore economico, preferiva fare soldi vendendo il costoso chip alle grandi aziende. Peddle quindì uscì da Motorola nel 1974 ed andò a lavorare alla MOS Technology, insieme ad un altro brillante ingegnere chiamato Bill Mensch.

Nella nuova azienda, Chuck formò e guidò il team che realizzò la sua idea: un chip che venne chiamato 6502. Riuscì a mantenere la promessa: grazie ad una semplificazione ed ad un miglioramento incredibile del processo, il prezzo del microprocessore era di soli 25 dollari. Fu rilasciato nel 1975. Improvvisamente, i computer per la gente comune erano diventati una realtà.

Lo storico e rivoluzionario microprocessore 6502
Lo storico e rivoluzionario microprocessore 6502

Dal momento che il 6502, per motivi legali, non era compatibile con il 6800, Chuck Peddle dovette creare anche i primi prototipi di computer dove inserire il suo chip, in modo da dimostrare la sua utilità. Uno di questi era il KIM-1, un piccolo computer alloggiato su una singola "board", con 1K di RAM, una tastierina, un LED che mostrava 7 caratteri, una porta di input/output e ovviamente il microprocessore 6502. Per quanto semplice, era uno strumento rivoluzionario, e infatti ebbe un successo clamoroso. Quando uscì nel 1976, migliaia di appassionati di elettronica ne ordinarono uno, avendo la possibilità di provare finalmente un computer ad un prezzo accettabile. Peddle viaggiava molto per promuovere il suo chip, e si racconta che finì anche per aiutare due ragazzi in un garage che stavano costruendo un loro computer, senza troppo successo, con il 6502. I due ragazzi erano Steve Jobs e Steve Wozniak.

Nel frattempo un'azienda di calcolatrici con i conti in rosso, decise di provare a salvarsi comprando la MOS Technology. Era la Commodore, che come prima mossa rinominò il piccolo computer "Commodore KIM-1".

Il computer KIM-1 della MOS Technology
Il computer KIM-1 della MOS Technology

C'è una cosa che è importante capire. Nel 1976 i computer come li conosciamo oggi non esistevano. Esistevano i "mainframe", dei calcolatori che occupavano intere stanze. Esistevano dei "terminali", composti da monitor e tastiera, che servivano per inviare comandi ai computer, ma le due cose erano separate. I terminali non avevano nessuna capacità. Presi da soli non servivano a nulla. Dei tentativi di creare computer più piccoli erano stati fatti (vedi l'Altair), ma erano comunque degli scatoloni senza monitor e tastiera. Adesso sembra scontato, ma pensare che le persone avrebbero voluto avere un "computer che sembrava un terminale", non era banale. Chuck Peddle se ne rese conto durante i suoi viaggi e gli incontri con gli appassionati. In parte aveva già realizzato questo sogno con il KIM-1, ma raggiunse pienamente il suo scopo con il suo capolavoro: il Commodore PET.

Alla Commodore Chuck Peddle disengnò il suo computer intorno al chip 6502, aggiungendo un monitor a 9 pollici, 4KB di RAM, una tastiera completa (che oltre ai tasti maiuscoli e minuscoli aveva anche dei caratteri grafici, chiamati PETSCII). Aveva anche una unità a cassetta, per memorizzare dati e programmi. Peddle stessò programmò in linguaggio macchina il codice che lo controllava.

Peddle andò anche a negoziare con una piccola azienda chiamata Microsoft, per includere il loro linguaggio BASIC nel Commodore PET. Nessuno aveva mai creato un computer completo quanto il PET, qualcosa che anche le persone comuni potevano comprare e portarsi a casa, in pratica il personal computer. Il primo prototipo di PET fu presentato nel Gennaio del 1977 al Consumer Electronic Show.

Il Commodore PET in tutta la sua bellezza
Il Commodore PET in tutta la sua bellezza

Come saprete, nel 1977 uscirono altri due computer: l'Apple II e il Tandy TRS-80. Insieme al PET costituiscono quella che viene chiamata la Trinità, i primi 3 personal computer della storia. Di questi, due (PET e Apple II) erano basati sul 6502. La rivoluzione dei computer era iniziata e nessuno poteva più fermarla. Il resto, come si dice, è storia.

Negli anni seguenti, uscirono decine di altri computer, e molti di essi erano basati sul chip creato da Chuck Peddle. Ovviamente Commodore 64, Vic-20 e tutti gli altri Commodore ad 8-bit, ma anche Apple II, Apple III e tutti i modelli intermedi, gli Atari 400/800 e tutta la serie 8-bit, BBC Micro, Oric-1, e chissà quanti altri. Senza dimenticarci il Nintendo Entertainment System (NES). Pure questo era basato sul 6502.

Che dire se non Grazie Chuck Peddle!. Grazie per averci dato gli home computer, e per averci permesso di programmare e giocare negli anni '80. Senza Chuck Peddle, la nostra vita, e il mondo stesso, sarebbe stato molto diverso.

Peddle mentre riceve un riconoscimento dallUniversità del Maine
Peddle mentre riceve un riconoscimento dall'Università del Maine

Questa era una breve storia dell'ingegnere che ha inventato gli home computer. Ma se volete saperne di più, vi consiglio di leggere The Legendary Chuck Peddle, Inventor of The Personal Computer.

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