Lemmings è davvero il miglior puzzle game di sempre?
By: Edward
Published: 25 May 2023, alle 17:07
Un’invasione di piccoli omini dai capelli verdi che esplodono in mille pixel. Questo è quello che probabilmente caratterizza subito i famosi Lemmings, ma per creare un classico, serve più di questo. Continuate a leggere per scoprire come è nato questo gioco, come fu creato quasi per caso, e perché è diventato uno dei migliori (se non il migliore) puzzle game di sempre.
Per chi non lo sapesse, Lemmings è uno dei giochi di strategia/rompicapo più famoso degli anni 90. Menzionato spesso nelle liste dei migliori giochi Amiga di sempre, ma lo trovate anche nelle prime posizioni anche nelle classifiche C64 e PC. Dichiarato spesso miglior puzzle game di sempre, nonché considerato uno dei più spiritosi.
Il gioco è stato portato su praticamente tutte le piattaforme. Dopo il rilascio iniziale per Amiga, MS-DOS e Atari ST, arrivarono anche quelle a 8-bit per Commodore 64, ZX Spectrum, ma anche per console come SEGA Master System, Game Gear, SNES e molte altre. In alcuni casi, le conversioni aggiornarono la grafica o apportarono qualche cambiamento, ma qui parliamo della versione originale.
C’è un gioco lì! Come è nato Lemmings
L’idea di Lemmings è nata nel 1989 negli uffici della DMA Design. I nomi dietro a questo capolavoro sono diversi: Mike Dailly, Steve Hammond, Russell Kay, Gary Timmons, e David Jones. Lo studio stava lavorando ad un gioco chiamato Walker e i designer stavano creando un piccolo personaggino animato che camminava. La sfida era crearlo in pochi pixel, circa 8x8 (anche se alla fine furono 8x10).
Dailly disegnò questo personaggio e lo fece camminare con pochi frame. Timmons aggiunse alcuni miglioramenti, tra cui i capelli che si muovevano. I ragazzi scoprirono che solo disegnare questi personaggi era un gran divertimento. Ne collocarono molti sullo schermo, e crearono delle animazioni con buffi modi per farli fuori. Dailly disegnò il peso che li schiacciava, mentre Timmons la bocca e le mani. La parte più divertente era vederli esplodere.
A quanto si dice, fu il programmatore Russell Kay a dire la famosa frase There’s a game in that! (c’è un gioco lì dentro), che portò poi il gruppo a trasformare queste animazioni in un gioco vero e proprio. Lo scopo ovviamente non era quello di uccidere tutti i Lemmings, ma al contrario quello di salvarne il più possibile. Ma come probabilmente sapete, se non lo fate, qualcuno di loro morirà in maniera molto buffa.
Tra l'altro ho scoperto che la DMA stava lavorando anche ad una versione multigiocatore in split-screen. Sarebbe stato veramente incredibile giocarla, peccato che l'idea non si è mai concretizzata: lo split screen fu abbandonato perché il PC non supportava bene due mouse.
Semplicemente scava
Lemmins ha 120 livelli, tutti disegnati a mano, con grafica diversa e musiche diverse. Il primo vi dice semplicemente dal titolo cosa dovrete fare: semplicemente scavare. Poi, mano a mano che risolverete nuovi livelli, imparerete sempre di più a gestire le varie tipologie di Lemmings e a risolvere enigmi più complessi. Avrete il tempo di imparare gradualmente, una abilità alla volta. Questo che oggi sembra la normalità, non lo era negli anni ’90. Ricordatevi che molti titoli avevano un bel manuale corposo, e senza aver letto quello, era difficile pensare di iniziare. Invece il gioco della DMA era abbordabile anche per un bambino, e questo è stato uno dei primi motivi del suo grande successo.
Ma non è tutto. Un’altra ragione è l’editor dei livelli. I ragazzi della DMA decisero di creare un software, ispirandosi al programma di grafica Deluxe Paint, per creare i livelli di Lemmings. Questo permise prima di tutto, di distribuire il compito a diverse persone del gruppo. In secondo luogo, una volta che il livello era stato creato, veniva facilmente importato nel gioco e testato. Se non funzionava o c’erano miglioramenti da fare, si tornava all’editor di livelli. Era un modo veloce ed efficace per creare e testare continuamente. Questo processo iterativo è alla base della creazione di ogni prodotto digitale oggi e con Lemmings portò alla definizione di livelli di gioco ben curati e giocabili al massimo.
Questa fase di creazione di livelli e di test non si limitò agli studi della DMA. Grazie al publisher, Psygnosis, tutta Liverpool si innamorò del gioco. I nuovi livelli di Lemmings venivano testati anche dalla gente comune e i commenti del pubblico servivano a correggere e migliorare il design. Questa fase che oggi viene chiamata di “playtesting” è assolutamente fondamentale, e per i ragazzi della DMA arrivò praticamente gratis visto che chiunque aveva provato il gioco non vedeva l’ora di provare nuovi livelli.
La meccanica di Lemmings
Le abilità dei Lemmings alla fine sono poche. All’inizio del gioco avete dei semplici camminatori, ma potete selezionare uno dei personaggi che camminano, e assegnargli un compito, scegliendo tra:
- Digger: scava e va giù
- Floater: se precipita, è in grado di aprire un ombrello e salvarsi
- Blocker: ferma altri lemmings e li spinge a cambiare direzione
- Builder: costruisce ponti e salite mettendo insieme dei mattoncini
- Mine: scava con un piccone un tunnel in diagonale
- Basher: distrugge i muri che si trova di fronte
- Climber: si arrampica in verticale
- Bomber: semplicemente, esplode…
Per ognuno di questi ruoli, avete a disposizione un numero limitato, a seconda dello schema. I creatori del livello sicuramente hanno pensato alla soluzione ideale. In teoria ogni schema è risolvibile con una percentuale del 100%. Ma il bello di Lemmings è che siete liberi di fare quello che volete.
E’ un gioco sandbox, quindi se volete scavare dove nessuno aveva pensato di scavare, siete liberi di farlo. Questo significa che è sempre possibile risolvere un livello in un modo che nessuno aveva pensato. Magari non nella maniera ottimale, ma pur sempre funzionante. Questo è l’altro elemento vincente del gioco della DMA Design: vi dà gli strumenti, ma poi siete liberi di fare quello che volete.
Un design che non finisce di ispirare
Ovviamente Lemmings ispirò tutta una serie di giochi negli anni 90, da The Incredible Machine e Pushover, fino a veri e propri cloni. Ma la sua influenza si vede anche nei puzzle game di oggi.
La serie originale continuò con Oh No! More Lemmings e Lemmings 2: The Tribes, ma anche con i fantastici special natalizi, delle verie e proprie chicche, come Holiday Lemmings. Per quanto mi riguarda, giocarli per Natale è una tradizione.
Come sapete, Lemmings non fu l’ultimo gioco della DMA. Adesso li conoscete come Rockstar North e se avete giocato Grand Theft Auto e tutti i sequel, è grazie a loro.
Ebbene, che state aspettando? I Lemmings aspettano di essere salvati! Seguite i link qui sotto e mettete alla prova le vostre capacità.