Zombies Ate My Neighbors è uno sparatutto horror/umoristico creato dalla LucasArts per SEGA Mega Drive e SNES e rilasciato nel 1993.
Il gioco è uno degli esempi più originali e irriverenti del panorama videoludico degli anni ‘90. Sviluppato da LucasArts e pubblicato da Konami, il gioco è diventato rapidamente un cult grazie alla sua atmosfera horror-parodistica, al gameplay cooperativo e a uno stile visivo che mischia ironia e tensione in modo sorprendente.
Il giocatore controlla uno tra due adolescenti, Zeke o Julie, armati inizialmente di pistole ad acqua ma in grado di raccogliere armi improbabili come lattine di soda esplosive, posate d’argento o libri incantati. L’obiettivo è salvare i vicini di casa da orde di mostri che omaggiano i classici dell’horror: zombie, licantropi, mummie, killer con motoseghe, bambole assassine e perfino giganteschi neonati mutanti. Ogni livello è una corsa contro il tempo per trovare e salvare tutti i superstiti prima che vengano divorati, con mappe intricate piene di segreti e passaggi nascosti.
Dal punto di vista tecnico, la versione SNES è leggermente superiore in termini di colori e audio, mentre la versione Mega Drive si difende con una buona fluidità e controlli reattivi. Entrambe le versioni offrono la stessa esperienza in termini di contenuto e level design. Il gioco è famoso anche per il suo sistema cooperativo a due giocatori in split-screen condiviso, che ne aumenta notevolmente il divertimento. Per molti versi il gioco ricorda The Chaos Engine anche se ovviamente l'ambientazione è molto diversa.
Zombies Ate My Neighbors non ebbe un enorme successo commerciale al momento dell’uscita, ma col tempo è stato riscoperto come un classico. Il suo gameplay arcade, la varietà di nemici, lo humor e l’elevata difficoltà lo rendono ancora oggi una delle esperienze cooperative più divertenti del periodo 16-bit. L’eredità del gioco è visibile anche in titoli più recenti che mischiano azione e ironia, e resta un esempio perfetto di come LucasArts riuscisse a creare esperienze uniche anche al di fuori delle sue celebri avventure punta-e-clicca.