Managerial games, una sottocategoria affascinante dei giochi di strategia, si sono affermati sin dagli anni '80 come un'esperienza coinvolgente per chi ama pianificare, ottimizzare risorse e prendere decisioni a lungo termine. Questi titoli mettono il giocatore nei panni di un amministratore, un imprenditore o un governatore, responsabile della gestione efficiente di una realtà complessa, sia essa una colonia spaziale, una compagnia ferroviaria, una città o persino una squadra sportiva.
Uno dei pionieri del genere è M.U.L.E. (1983), che combinava elementi economici e strategici in una competizione multiplayer a turni ambientata su un pianeta alieno. Negli anni seguenti, giochi come Millennium: Return to Earth e The Patrician ampliarono l’orizzonte, mescolando commercio, diplomazia e gestione delle risorse in contesti futuristici o storici. Con Master of Orion (1993) il genere si avvicinò alla grande strategia spaziale, mentre Anno 1602 (1998) consolidò la gestione coloniale in tempo reale, diventando un punto di riferimento per il suo mix tra economia, urbanistica e diplomazia.
Parallelamente, si sviluppò la branca dei giochi di gestione sportiva: Player Manager e Championship Manager permisero ai giocatori di occuparsi di tattiche, formazioni, finanze e trasferimenti, trasformando il calcio in una simulazione manageriale a tutti gli effetti. Un altro filone popolare fu quello dei giochi di trasporto e infrastrutture, con titoli iconici come Sid Meier's Railroad Tycoon (1990) e A-Train, che offrirono una profonda simulazione della logistica ferroviaria e dell’espansione urbana.
Negli anni '90, l'umorismo e l'accessibilità divennero protagonisti grazie a giochi come Theme Hospital e Sim Theme Park, che portarono il management in contesti più leggeri e fantasiosi. Allo stesso tempo, la serie Caesar offriva una sofisticata gestione dell’urbanistica in epoca romana, fondendo costruzione cittadina, politica e religione in un sistema equilibrato e profondo.