Con l’arrivo del chipset Advanced Graphics Architecture (AGA) alla fine del 1992, la piattaforma Amiga compì un atteso salto in avanti nel campo della grafica a 256 colori. Se i modelli precedenti come l’Amiga 500 e il 2000 avevano già fatto dell’Amiga una macchina visivamente all’avanguardia, con una palette di 32 colori (espandibile fino a 64 con tecniche come l’Extra Half-Brite), l’AGA — introdotto con l’Amiga 1200 e 4000 — permise di visualizzare 256 colori simultanei su schermo da una gamma di 16,8 milioni, offrendo agli sviluppatori un margine creativo decisamente più ampio.
Questa evoluzione non passò inosservata nel mondo videoludico. Gli sviluppatori iniziarono rapidamente a sperimentare le nuove possibilità offerte dall’AGA, dando vita a giochi più colorati, dettagliati e animati con maggiore fluidità. Alcuni titoli, come James Pond 2: RoboCod e Zool, già noti sui modelli precedenti, ricevettero versioni potenziate con AGA, arricchite da palette più vivaci e una presentazione grafica più al passo con le console e i PC dell’epoca.
L’AGA migliorò anche la fluidità dello scrolling e l’aspetto delle interfacce, beneficiando un’ampia varietà di generi. Il frenetico Pinball Fantasies, ad esempio, sfruttava la nuova palette per dare vita ai suoi tavoli al neon, mentre le avventure grafiche come Simon the Sorcerer si distinguevano per i fondali in stile cartoon e l’animazione dei personaggi, impensabili sulle vecchie macchine.
Anche i giochi di ruolo come Ishar 2: Messengers of Doom (1993) e gli strategici gestionali come Lords of the Realm (1994) trassero vantaggio dal nuovo chipset, mostrando mappe più dettagliate e sprite più definiti. Banshee, invece, offrì un’esperienza arcade esplosiva e spettacolare, con effetti visivi degni delle migliori sale giochi.
I giochi con licenza, come Disney's Aladdin (1994), poterono finalmente vantare sfondi lussureggianti e animazioni fluide che ricreavano fedelmente l’atmosfera dei film Disney. Anche giochi più complessi dal punto di vista strategico, come Sid Meier's Colonization (1994), portarono su Amiga una qualità visiva vicina a quella delle versioni MS-DOS, grazie proprio al supporto AGA.
Nonostante il chipset AGA sia arrivato in un momento delicato per la storia commerciale dell’Amiga, rappresentò un’ultima, potente spinta creativa per la piattaforma. I giochi che lo sfruttarono dimostrarono tutto il potenziale dell’Amiga. Peccato troppo tardi per salvare l'Amiga.