Akalabeth: World of Doom è spesso considerato il primo passo nell’evoluzione dei giochi di ruolo occidentali su computer. Sviluppato nel 1980 da Richard Garriott, allora ancora studente liceale, Akalabeth fu inizialmente creato come esperimento personale utilizzando il linguaggio BASIC su Apple II. L’ispirazione veniva direttamente dal suo amore per Dungeons & Dragons, gioco che praticava con regolarità con lo pseudonimo di "Lord British", nome che avrebbe poi mantenuto come firma nei suoi titoli successivi.
La prima versione di Akalabeth non era pensata per una distribuzione commerciale. Garriott lo realizzò per sé stesso e i suoi amici. Tuttavia, dopo averne venduto alcune copie in bustine di plastica presso un negozio di informatica locale a Houston, il gioco attirò l'attenzione della California Pacific Computer Company. La software house gli propose di pubblicarlo ufficialmente, e Akalabeth vendette circa 30.000 copie, un numero decisamente rilevante per l’epoca.
Dal punto di vista del gameplay, Akalabeth è un dungeon crawler con visuale in prima persona all’interno dei dungeon (e una visuale dall’alto per l’esplorazione della mappa del mondo). Questa combinazione di prospettive era assolutamente inusuale nel 1980 e anticipava molte delle meccaniche che sarebbero poi diventate standard nei giochi di ruolo su computer. Il giocatore può scegliere tra due classi, combattente o mago, e riceve missioni da Lord British che lo spingono a esplorare sotterranei generati proceduralmente per uccidere determinati mostri.
Uno degli elementi più innovativi del gioco era proprio la generazione procedurale dei dungeon. Ogni nuova partita offriva un mondo diverso, aumentando la rigiocabilità in un’epoca in cui questa caratteristica era tutt'altro che comune. Inoltre, Akalabeth implementava la morte permanente: una volta eliminato, il personaggio non poteva essere recuperato, cosa che spingeva il giocatore a compiere scelte strategiche ponderate. Pur con una grafica semplice in wireframe e un’interfaccia essenziale, il gioco riusciva a trasmettere un senso d’avventura e profondità che colpiva i giocatori dell’epoca.
L’aspetto forse più importante di Akalabeth è che pose le basi per la nascita della serie Ultima. Garriott prese molte delle idee sperimentate in questo primo titolo — l’esplorazione libera, la progressione del personaggio, le missioni, i dungeon — e le sviluppò ulteriormente in Ultima I, uscito nel 1981. Anche se Akalabeth non fa ufficialmente parte della numerazione della serie, i fan spesso lo definiscono "Ultima 0", per via della sua evidente parentela concettuale.
Oggi Akalabeth: World of Doom è riconosciuto come una pietra miliare nella storia dei videogiochi. Segna non solo l’inizio della carriera di Richard Garriott, ma anche un momento decisivo nella trasformazione del gioco di ruolo da esperienza da tavolo a forma digitale. La sua generazione procedurale, la visuale in prima persona, la struttura a missioni e la sfida del permadeath furono elementi innovativi che contribuirono in modo fondamentale alla nascita del genere RPG su computer.