Back to the Future Part III è la conversione videoludica del famoso terzo capitolo di una delle saghe cinematografiche più popolari di sempre. Il gioco fu sviluppato dalla Probe per la Image Works/Mirrorsoft e pubblicato nel 1991 per MS-DOS, Amiga, Atari ST, Commodore 64 e molte altre piattaforme.
La popolarità del film è senza discussione. Tutti conoscono la storia di Marty McFly e Doc Brown, che nel terzo film finiscono nel far west e devono far tornare Marty nel presente, lottando contro i noti cattivoni. Stavolta c'è anche la storia d'amore tra Doc Brown e la maestrina Clara.
La scelta della Mirrorsoft fu quella di prendere quattro scene famose del film, e trasformarle in arcades. Il gioco è quindi una collezione di quattro giochi diversi. Nel primo, Doc Brown a cavallo dovrà salvare Clara. Nel secondo, abbiamo un classico sparatutto da wild west. Nel terzo, dotato di una bellissima grafica isometrica, sfideremo i cattivi a torte in faccia. L'ultimo infine è un picchiaduro a scorrimento laterale, ambientato in un treno. Tra un gioco e l'altro abbiamo diverse immagini e scene di intermezzo per ricucire la trama.
Ovviamente si può discutere se la scelta migliore era quella di fare quattro giochi diversi, ma se vediamo la qualità media delle conversioni da film a gioco uscite negli anni '90, la situazione è davvvero triste. Probabilmente anche a causa delle risorse hardware limitate, e la necessità di far uscire il gioco su più piattaforme possibili, il risultato è stato spesso deludente. Da questo punto di vista la scelta di puntare su quattro semplici arcade, è vincente.
Per il resto, la qualità è decisamente buona: la grafica perfetta, specialmente il livello isometrico e quello del treno, sono esempi eccellenti di pixel-art e non sfigurerebbero in qualsiasi altro titolo. In questo caso, rendono perfettamente l'idea del film. La musica e gli audio di Barry Leitch fanno il loro dovere. Non è un caso se tutte le riviste dell'epoca assegnarono voti molto alti al gioco.
Certo, rigiocato oggi, vengono fuori alcuni difetti. Sicuramente la difficoltà poteva essere ottimizzata un po', ma questo è un problema di quasi tutti i giochi degli anni 90. Lo scopo di Back to the Future Part III non è quello di rivoluzionare il mondo dei platformer, ma quello di farvi rivivere le atmosfere del film. Da questo punto di vista, l'obiettivo è raggiunto in pieno.