Switchblade è un action-platformer a scorrimento laterale pubblicato nel 1989 da Gremlin Graphics e ideato da Simon Phipps.
Il gioco fu sviluppato per Atari ST prima di essere portato su altre piattaforme, tra cui Amiga, Amstrad CPC, Commodore 64, ZX Spectrum e, successivamente, su alcune console come il Sega Mega Drive in alcune regioni. Combinando esplorazione, combattimento ed enigmi, Switchblade si distingue come un gioco atmosferico e impegnativo.
Il gioco è ambientato nel mondo distopico di Thraxx, dove la sacra Fireblade è stata distrutta dal malvagio *Havoc*, permettendo alle tenebre di dilagare. Il giocatore veste i panni di *Hiro*, l’ultimo sopravvissuto dei *Blade Knight*, con la missione di recuperare i frammenti perduti della Fireblade e sconfiggere Havoc. A differenza di molti platform dell’epoca, Switchblade enfatizza l’esplorazione non lineare, richiedendo al giocatore di attraversare attentamente un labirinto sotterraneo di stanze interconnesse alla ricerca di armi, potenziamenti e percorsi nascosti.
Uno degli aspetti più sorprendenti di Switchblade è l’animazione fluida, soprattutto nelle versioni Atari ST e Amiga. Simon Phipps, noto per il suo stile artistico distintivo, ha creato un mondo dettagliato e atmosferico con movimenti del personaggio estremamente fluidi per l’epoca. La versione Amiga, in particolare, beneficia di una palette di colori più ampia e di un comparto sonoro superiore, migliorando l’esperienza complessiva. Il gameplay, sebbene semplice nei principi – colpire i nemici, evitare trappole e raccogliere i frammenti della Fireblade – richiede precisione e pazienza a causa del ritmo metodico e della disposizione strategica dei nemici. Diversamente da molti giochi d’azione frenetici del periodo, Switchblade premia un approccio più ragionato, basato su movimenti attenti e combattimenti tattici.
Le conversioni di Switchblade variano notevolmente in qualità. Le versioni Atari ST e Amiga sono le più raffinate, con grafica dettagliata e scorrimento fluido. Le versioni per Amstrad CPC e ZX Spectrum, pur impressionanti dal punto di vista tecnico per i sistemi a 8 bit, soffrono di una palette di colori più limitata e di prestazioni meno fluide. La versione Commodore 64, sebbene più colorata rispetto a quella Spectrum, presenta problemi di flickering e controlli meno reattivi. Le successive conversioni per console modificarono alcune meccaniche ma mantennero il gameplay basato sull’esplorazione.
Alla sua uscita, Switchblade fu accolto positivamente dalla critica, che ne lodò la grafica dettagliata, le animazioni fluide e il level design coinvolgente. I critici apprezzarono particolarmente la combinazione tra azione e avventura, che lo distingueva dai platform più immediati e arcade dell’epoca. Tuttavia, alcuni giocatori trovarono il ritmo troppo lento rispetto ai giochi d’azione più frenetici del periodo. Nonostante questo, Switchblade è rimasto un cult, ricordato con affetto come una delle migliori creazioni di Simon Phipps e una dimostrazione della capacità di Gremlin Graphics di realizzare platform unici e atmosferici alla fine degli anni ‘80 e nei primi anni ‘90.
Il gioco fu seguito da Switchblade II nel 1991.