Il genere dei city builder è stato una pietra miliare nel mondo dei videogiochi di strategia e simulazione, offrendo ai giocatori la possibilità di costruire, gestire ed espandere insediamenti virtuali. Basati su una profonda pianificazione strategica e sulla gestione delle risorse, questi giochi sfidano i giocatori a bilanciare crescita, economia e benessere dei cittadini, spesso affrontando anche minacce esterne. Le origini del genere risalgono a SimCity (1989) di Will Wright e Maxis, che introdusse una simulazione sandbox in cui i giocatori sviluppavano città, gestivano infrastrutture e affrontavano disastri naturali e problemi economici.
Dopo SimCity, altri titoli ampliarono il concetto, introducendo nuove meccaniche e ambientazioni. Castles (1991) di Quicksilver permise ai giocatori di costruire castelli, integrando elementi di guerra medievale e decisioni politiche. Caesar (1992) di Impressions Games spostò l'attenzione sull'Impero Romano, richiedendo la costruzione di città con gestione del commercio, delle tasse e del benessere della popolazione. Il concetto fu ulteriormente perfezionato con titoli successivi come Pharaoh (1999), che portò l'ambientazione nell'antico Egitto con complessi sistemi di irrigazione e la costruzione di monumenti.
Nel frattempo, The Settlers (1993) di Blue Byte introdusse un approccio più dettagliato, basato sulla gestione delle catene produttive e dell'efficienza economica in un contesto medievale. Anno 1602 (1998) trasportò il genere nell'era delle esplorazioni, sfidando i giocatori a fondare colonie, gestire rotte commerciali e affrontare questioni diplomatiche. Ognuno di questi giochi ha contribuito con elementi unici alla crescita del genere, rendendolo uno dei più longevi e amati nella storia dei videogiochi.