La serie Street Fighter ebbe inizio nel 1987 con l'originale release arcade di Capcom, un picchiaduro relativamente semplice che presentò al mondo Ryu e Ken ma non riuscì a ottenere un impatto significativo. La serie esplose davvero come fenomeno culturale con Street Fighter II nel 1991, un rivoluzionario fighter arcade che stabilì il template per i picchiaduro moderni con i suoi controlli precisi, personaggi memorabili e le famose combo per gli attacchi speciali.
Il successo di Street Fighter II nelle sale giochi portò naturalmente a una valanga di conversioni casalinghe, ognuna nel tentativo di catturare la magia arcade su hardware domestico. Il PC Engine ricevette Street Fighter II: Champion Edition, che nonostante alcuni compromessi nei frame di animazione, offrì un gameplay sorprendentemente fedele. La versione Mega Drive della Champion Edition divenne una delle release definitive della piattaforma, dimostrando che le console casalinghe a 16-bit potevano offrire esperienze di combattimento di qualità arcade.
Super Street Fighter II per SNES rappresentò l'apice delle conversioni di picchiaduro a 16-bit, caratterizzato da grafica migliorata, personaggi aggiuntivi come Cammy e Fei Long, e meccaniche di gameplay raffinate che molti considerano superiori all'originale release arcade. Nel frattempo, i possessori di PC e Amiga potevano giocare con Super Street Fighter II Turbo, conversioni che però dipendevano molto dalle capacità hardware.
La serie continuò a evolversi con lo spin off Street Fighter Alpha, iniziando con l'originale Alpha nel 1995, che introdusse il blocking aereo, combo a catena e uno stile artistico più ispirato agli anime che influenzò giochi come Darkstalkers e Guilty Gear. Street Fighter Alpha 2 raffinò ulteriormente questa formula, aggiungendo combo personalizzate e meccaniche di gameplay specifiche per personaggio che avrebbero influenzato il design dei picchiaduro per decenni a venire, cementando la posizione di Street Fighter come la franchise di picchiaduro definitiva.