Escape from the Planet of the Robot Monsters è un coin-op della Atari del 1989, convertito nello stesso anno anche per diverse piattaforme. Il gioco uscì infatti per Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, DOS, ed altro.
Il game design per il titolo originale era firmato Mark Stephen Pierce, l'autore di Klax e Dark Castle. L'ottima conversione per Amiga fu curata dalla Teque, che ricordiamo anche per Brutal Sports Football, Shadowlands, Laser Squad e molti altri titoli.
Il gioco è uno sparatutto in terza persona per due giocatori (potete anche giocarlo da soli ma non è altrettanto divertente), ma con una particolarità: invece di una visuale top-down, come in Alien Breed, qui abbiamo una visuale isometrica. La grafica, veramente molto curata e in stile cartoon, ricorda quella dell'ottimo D/Generation, che però è uscito alcuni anni dopo. L'ambientazione è quella dei fumetti di fantascienza anni '50. Lo scopo del gioco è quello di liberare i prigionieri, tra cui la dottoressa Sarah Bellum, presi in ostaggio dalla razza aliena dei Reptilons. All'inizio avrete a che fare solo con le guardie robot, ma mano a mano che andrete avanti arriveranno anche gli alieni cattivi.
L'unico problemino in questo - per il resto ottimo - sparatutto, è che i nemici possono arrivare da ogni direzione, mentre la vostra arma, per motivi di joystick, spara solo in 8 direzioni. Anche per questo motivo il livello di difficoltà è impegnativo. Una ragione in più per giocarlo in due!